CARMELA OLIVIERO

Una giovane Donna… Una mamma…. una Maestra di vita

Carmela nasce a New York per poi trasferirsi nel paese di origine della famiglia: Lioni. Dell’infanzia raccontava con angoscia il terribile terremoto che ha segnato la sua vita, come quella di tanti suoi coetanei, bambini nel 1980. Ma ne parlava sorridendo. Qualche anno dopo, l’incontro con la poesia di Neruda l’appassiona fino al punto di spingerla ad iscriversi e a laurearsi all’Orientale di Napoli. Continua i suoi studi in Venezuela e parte per un’esperienza di volontariato in Brasile. Collabora a studi in campo universitari e lì incontra il marito, con cui andrà a vivere a Genova. Dal 2006 lavora come docente presso la Scuola Media “Don Milani”. Dopo un primo impatto non facile con Genova, trova in questa scuola un canale in cui indirizzare la sua forte motivazione verso tutti gli studenti ed in particolare verso tutti i ragazzi e le ragazze che vivono ai margini della socialità. Diventa un punto di riferimento per ogni iniziativa sull’inclusione, l’accoglienza e la valorizzazione delle diversità culturali e linguistiche. L’accoglienza, l’essere accogliente ha fatto di lei un punto di riferimento per chi arrivava nella sua scuola, o a Genova, e aveva la fortuna di conoscerla. In collaborazione con l’Università di Lingue e Letterature Straniere, crea un progetto per il mantenimento dello spagnolo come lingua madre e della cultura sudamericana tra i minori stranieri che frequentano la Don Milani e propone l’esperimento in altre scuole genovesi. Il suo impegno è andato avanti fino all’ultimo istante della sua vita.

Carmela era tutto un mondo che, senza retorica, faceva innamorare di lei. Un mondo impastato della dolcezza che sapeva infondere intorno a sé. Parlare di Carmela è raccontare un sorriso. Ma del suo non è facile parlare, non è facile da descrivere. Perché Carmela è il suo sorriso. Si fa fatica a separare lei da quello. Bellissima e trasparente lei, bellissimo e sincero il sorriso. Le cose che ci ha lasciato, scritte su un foglio, perdono quasi per intero la potenza che la nostra amica vi infondeva…

La disponibilità nei confronti di tutti quelli che amava o che la vita le faceva incontrare, anche per un momento, nelle piccole e nelle grandi situazioni dell’esistenza. La sensibilità, che le faceva percepire ogni minima vibrazione intorno a lei. La voglia di ridere, di prendersi e prendere in giro, con quell’ironia che sapeva essere pungente con intelligenza, sempre leggera.

La curiosità e la capacità di ascoltare. L’interesse nei confronti degli altri, sempre. Carmela si nutriva della felicità che riusciva a regalare agli altri.

Carmela portava in sé elementi apparentemente contrastanti: da vero guerriero sembrava avere un aspetto delicato e fragile, invece bastava un niente per far emergere potentissima la guerrigliera, la paladina dei diritti e delle lotte per il bene di tutti. La profondità e la leggerezza. L’acume nella riflessione, nell’analisi delle cose, delle persone e il soffio veloce di una parola semplice che portava via ogni traccia di pesantezza o di malumore.

Le sue vere contraddizioni a volte ci facevano sorridere: l’ impegno sociale e i centri commerciali; Che Guevara e Lara Croft; la macrobiotica e i marshmallow; la semplicità più disarmante e l’eccitazione nel ricordare New York, la città dove era nata con le sue grandiosità, le sue bellezze. L’intelligenza di dare molto senza quasi farsi notare, di tirare fuori gli artigli al momento giusto, di fare in modo che tutti potessero esprimere la loro opinione, anche se diversa dalla sua.

Il suo amore per i viaggi e per le culture; per il cibo e per i dolci; per i libri e la musica.

La totale mancanza di giudizio e pregiudizio. La determinazione, fatta di discrezione e sensibilità. La forza che l’ha fatta combattere fino alla fine. Capace anche quella di irradiarsi sino a noi.

Grazie Carmela.

Ciao.

I docenti della Scuola Media Don Milani, Genova